di Antonio Martone
La pratica della Mindfulness non è fine a sé stessa, non è come andare in palestra e fare una seduta di allenamento.
Sono necessari giusti atteggiamenti mentali da mantenere attivi sia nella pratica che nella vita in generale.
Esistono, a tal proposito, sette principi della Mindfulness che bisogna coltivare per riuscire a mantenere il giusto focus nel presente, ma soprattutto per riuscire a vedere le cose per quelle che sono.
Secondo Jon Kabat-Zinn, biologo statunitense e professore emerito di Medicina, ma soprattutto ideatore del protocollo MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction), per sviluppare la nostra consapevolezza non bisogna apprendere delle sterili istruzioni, ma bisogna imparare ad assumere il giusto atteggiamento di apertura mentale.
Se il tuo terreno è povero, cioè se il tuo impegno e l’energia che porti alla pratica della consapevolezza sono scarsi, ti sarà difficile coltivare calma e rilassamento con una certa continuità.
Se il terreno è inquinato, cioè se cerchi di importi rilassamento o sei ansioso di ottenere risultati, non crescerà nulla e presto ti convincerai che per te la meditazione non funziona.
– Jon Kabat-Zinn
Il mindset con il quale ci si accosta alla pratica è molto importante poiché la mente tende a controllare ogni processo.
Per sviluppare la giusta mentalità e affrontare il percorso verso la consapevolezza, devi scoprire e coltivare i sette principi della Mindfulness.
Scopriamoli insieme.
Non giudizio
Formuliamo letteralmente decine di migliaia di pensieri ogni giorno e, osservando la natura di quei pensieri, la maggior parte di essi sono giudicanti.
Giudizi nei confronti degli altri, ma anche di noi stessi.
Siamo fisiologicamente predisposti al giudizio per questioni di sopravvivenza. Percepire nel giro di pochi istanti se ciò con cui abbiamo a che fare è pericoloso o meno, è stato fondamentale per arrivare dove siamo adesso.
Questo giustifica in parte il fatto che siamo più attratti dalle notizie e dagli eventi negativi che da quelli positivi.
Se al TG passa la notizia che una nonnina è andata al mercato a fare la spesa, non ce ne può fregar di meno (con tutto il rispetto per la nonnina).
Ma se passa la notizia che la nonnina, una volta al mercato, ha sfoderato un Kalashnikov e ha ammazzato quindici persone, allora avrà catturato la nostra attenzione. E sono sicuro che faremo più attenzione quando ci recheremo al mercato (e quando incroceremo le nonnine ).
Per questo motivo è impossibile pensare di non giudicare, ma è importante imparare a distaccarsi da esso.
Dobbiamo lasciar andare l’attaccamento verso il giudizio e il carico emotivo che si trascina dietro.
Osservati mentre emetti un giudizio, riconosci questa attività giudicante e semplicemente distaccati da essa.
Bisogna assumere l’atteggiamento del testimone imparziale nei confronti delle nostre esperienze.
Quando ti accorgi che stai giudicando, non cercare di respingerlo credendolo un errore, ma osserva e lascia andare.
Pazienza
Questo è uno dei principi della Mindfulness molto importante.
Tutto ha un suo tempo.
Tutto ha un proprio corso naturale e non possiamo, ne dobbiamo, accelerare o rallentare questo processo.
Quando sei arrabbiato/a, quando sei preoccupato/a, quando sei in balìa di eventi negativi, devi imparare ad accettare quel momento per quello che è; avere la consapevolezza che le cose matureranno quando sarà il loro tempo.
Essere pazienti ti riporta al momento presente e ti aiuta ad accettare l’evento per ciò che è.
D’altronde:
Se hai un problema e puoi risolverlo è inutile che ti preoccupi.
Se hai un problema e non puoi risolverlo è altrettanto inutile la tua preoccupazione.
– Lao Tzu
Non puoi avere il controllo su tutto, ma puoi avere pazienza.
La pazienza è molto importante anche durante la meditazione, quando i tuoi pensieri proveranno ad avere la meglio mirando la tua tranquillità.
Mente del principiante
Siamo il risultato delle nostre convinzioni che, come un filtro, ci impediscono di vedere la realtà per quella che è e ci inducono a reagire agli eventi sempre allo stesso modo.
Avere una mente da principiante significa avere una mente aperta, pronta a godere le meraviglie del mondo.
La mente del principiante è come quella dei bambini che, senza filtri e con la propensione a vivere nel qui e ora, accolgono il nuovo con curiosità e stupore.
Nella pratica della Mindfulness, significa abbandonare l’atteggiamento di sapere già, che ci fa apparire tutto noioso e privo di interesse.
Nella mente del principiante ci sono molte possibilità, in quella da esperto poche.
– Shunryu Sukuki-Roshi (Mente ze, mente di principiante)
Fiducia
Avere fiducia di sé stessi e delle proprie sensazioni è parte della pratica Mindfulness.
Anche se si sbaglia, è importante fidarsi delle proprie scelte, piuttosto che cercare sempre una guida al di fuori, piuttosto che farsi influenzare.
Fiducia è accettarsi per quello che si è, senza preoccuparsi del giudizio altrui. Non hai bisogno di dimostrare niente a nessuno se credi in te stesso/a.
Avere fiducia in sé stessi vuol dire avere fiducia anche negli altri.
Non devi imitare un modello di riferimento; questi può indicare una direzione, ma ricorda che ognuno di noi è diverso, ognuno di noi deve aspirare a diventare sé stesso/a.
Accettazione
L’accettazione è un altro dei principi della Mindfulness che bisogna coltivare con grande interesse.
Parliamo della capacità di vedere con chiarezza le cose così come sono nel momento presente.
Se ci vediamo in sovrappeso, dobbiamo accettarlo per quello che è: una condizione del nostro corpo in quel determinato momento.
Se entriamo in conflitto con il nostro corpo, entreremo in un circolo vizioso nel quale, non amando noi stessi, non ce ne prenderemo cura.
Si finisce, quindi, per sprecare energie per resistere ad una condizione che, di fatto, è così com’è.
Se invece accetti quella tale condizione, poni le basi per la vera trasformazione. È come dire a te stesso/a: “questo è il punto di partenza, diamoci da fare!“
Accettazione non vuol dire essere passivi, non significa essere rassegnati. Significa essere disponibili a vedere le cose per quelle che sono, qui e ora.
Accettare vuol dire essere in pace con ciò che è già presente, sapendo che tutto segue il suo corso naturale.
A te resta la consapevolezza di poter agire laddove puoi e accettare laddove non puoi.
Non cercare risultati
Nel momento in cui si vuole approcciare la Mindfulness con l’intento di ottenere un determinato risultato, ci si ritrova inesorabilmente davanti ad un grande ostacolo.
Lo scopo della meditazione è quello di essere noi stessi. Si potrebbe dire che la pratica della meditazione consiste nel non fare.
Non pensare al rilassamento, non pensare di raggiungere il benessere, non pensare ad eliminare lo stress; in questo modo stai solo creando un’aspettativa che inconsciamente ti sta dicendo che non vai bene così come sei.
E questo è l’esatto opposto dello sviluppo della consapevolezza.
Questo non significa che non devi porti un obiettivo o che devi agire al di sotto delle tue possibilità, ma vuol dire non essere legati al risultato.
In questo modo avrai l’opportunità di lavorare al meglio delle tue capacità, procedendo passo dopo passo.
Ciò che neghi, ti sottomette.
Ciò che accetti, ti trasforma.
– Carl Gustav Jung
Lasciare andare
Lasciare andare deve essere inteso come non attaccamento rispetto alla soddisfazione dei bisogni, agli obiettivi, alle aspettative e così via.
Più si è attaccati al raggiungimento di un certo status e più si è controllati da quello stato al quale tendiamo.
Ancora una volta un circolo vizioso dal quale è meglio stare alla larga.
Questo, però, non vuol dire essere indifferenti a ogni cosa, significa non farsi controllare, che è molto diverso.
L’esperienza di lasciarsi andare la proviamo quando, una volta a letto, permettiamo alla nostra mente e al nostro corpo di mollare la presa.
Nella pratica della meditazione, i pensieri affollano continuamente la nostra mente. Attaccarsi ad essi o volerli respingere, ci allontanerà dal presente.
Bisogna accettarli per quelli che sono e lasciarli fluire.
Quando invece si lascia andare, si è in pace con sé stessi e in armonia con il presente.
Riflessioni finali
I sette principi della Mindfulness, definiti anche pilastri (non a caso), sono i fondamenti di questa pratica che non ha la pretesa di stravolgere te stesso/a, ma il compito di renderti consapevole di ciò che sei.
Lo so che sembra difficile praticare questi principi ma, come già detto, non cercare risultati, non creare aspettative .
Il consiglio che ti do è quello di dedicarti ad un principio alla volta per un’intera settimana.
Ricorda: non basta leggere questo articolo o tutti i testi di Jon Kabat-Zinn per poter dire di praticare i sette principi della Mindfulness, ma devi assolutamente fare pratica.
La consapevolezza non cresce semplicemente perché hai deciso che è una buona idea essere consapevole.
– Jon Kabat-Zinn
Cosa ne pensi dei principi della Mindfulness? Fammelo sapere nei commenti.
Al prossimo post,
Antonio M.