di Antonio Martone
Viviamo in un’epoca in cui siamo continuamente bombardati dall’idea che dobbiamo fare di più, spingere di più, ottenere di più.
Ma cosa succederebbe se ti dicessi che il vero successo non si raggiunge stringendo la presa, ma lasciandola andare? Sì, hai capito bene. Per quanto possa sembrare controintuitivo, mollare la presa può essere la chiave per ottenere ciò che desideri davvero.
In questo articolo, esploreremo insieme un approccio rivoluzionario alla realizzazione personale, basato su tre pilastri fondamentali: essere, fare e ricevere.
Impareremo come connetterci con il nostro sé autentico, intraprendere azioni in armonia con chi siamo veramente e, infine, aprirci con fiducia ai frutti del nostro impegno.
La filosofia del mollare la presa
Perché mollare la presa? È una domanda che, a prima vista, potrebbe sembrare paradossale.
Dopo tutto, non siamo stati forse educati a credere che il successo dipenda dalla nostra capacità di tenere saldamente il controllo, di perseverare senza tregua?
Tuttavia, c’è una saggezza profonda e antica nel concetto di lasciar andare. Esaminiamo insieme questa filosofia, esplorando come possa trasformare il nostro approccio al raggiungimento degli obiettivi.
Mollare la presa non significa abbandonare i nostri sogni o smettere di lavorare per i nostri obiettivi. Al contrario, significa permettere a noi stessi di fluire con la vita, di fidarci del processo e di non essere ossessionati dal risultato finale.
Significa abbracciare un atteggiamento di apertura e fiducia, accettando che abbiamo fatto del nostro meglio e che ora è il momento di lasciar fare all’Universo.
Quando stringiamo troppo la presa sui nostri obiettivi, ci mettiamo in una posizione di tensione costante. Questa tensione può portare a stress, ansia e, paradossalmente, a un rendimento inferiore.
La pressione di dover controllare ogni dettaglio e di raggiungere la perfezione può diventare un ostacolo alla nostra creatività e alla nostra capacità di vedere le opportunità che ci circondano.
Viviamo in una cultura che esalta il fare, il raggiungere, il produrre. Fin dalla giovane età, ci viene insegnato che il successo è il risultato di un duro lavoro incessante e di un controllo costante.
Siamo bombardati da messaggi che ci dicono che dobbiamo sempre fare di più, ottenere di più e essere più di ciò che siamo.
Questa mentalità ci porta spesso a ignorare il valore del semplice essere, della quiete interiore e della consapevolezza. Ci concentriamo così tanto sulla meta finale che dimentichiamo l’importanza del viaggio stesso.
Ma cosa accadrebbe se invertissimo questo paradigma? E se, invece di lottare contro la corrente, imparassimo a fluire con essa?
Il flusso naturale della vita può essere riassunto in tre semplici passaggi: essere, fare e ricevere. Questi tre elementi sono interconnessi e ciascuno di essi è essenziale per il raggiungimento dei nostri obiettivi in modo equilibrato e sostenibile.
Mollare la presa non è solo una filosofia, ma un modo di vivere che ci permette di raggiungere i nostri obiettivi con maggiore serenità e soddisfazione.
Essere: la connessione con il proprio sé
Immagina di costruire una casa: prima di posare un mattone, devi avere delle fondamenta solide.
Allo stesso modo, prima di intraprendere qualsiasi azione significativa nella vita, è fondamentale stabilire una connessione profonda con il nostro sé autentico.
Questo è il primo passo nel percorso di mollare la presa e rappresenta il pilastro su cui si fonda ogni altro successo.
Essere autentici significa vivere in armonia con i propri valori, desideri e intuizioni. È un processo che richiede tempo e introspezione, ma i benefici sono immensi.
Quando siamo allineati con il nostro vero sé, le nostre azioni diventano naturali e fluide, e non sentiamo più la pressione di dover dimostrare qualcosa agli altri o a noi stessi.
Quando sappiamo chi siamo e cosa vogliamo veramente, smettiamo di preoccuparci incessantemente del giudizio altrui e delle aspettative esterne. Questo porta a una significativa riduzione dello stress e dell’ansia.
Essere autentici ci aiuta a prendere decisioni più chiare e sicure. Non siamo più confusi da desideri contrastanti o influenze esterne, ma agiamo in linea con ciò che sentiamo veramente giusto per noi.
Anche le nostre relazioni diventano più genuine e soddisfacenti quando ci presentiamo come siamo veramente, senza maschere o pretese.
Coltivare la consapevolezza di sé richiede impegno e pratica, ma ci sono diverse strategie che possono aiutarci in questo percorso:
– Meditazione: La meditazione è uno strumento potente per sviluppare la consapevolezza di sé. Anche solo dedicare pochi minuti al giorno per sedersi in silenzio e osservare i propri pensieri e sentimenti può fare una grande differenza.
– Mindfulness: La pratica della mindfulness consiste nel portare la propria attenzione al momento presente, accettandolo senza giudizio. Questo ci aiuta a essere più consapevoli dei nostri pensieri, emozioni e reazioni.
– Riflessione: Prendere del tempo per riflettere sulla propria giornata, scrivere un diario o semplicemente pensare a ciò che è accaduto può aiutarci a comprendere meglio le nostre emozioni e i nostri desideri.
La consapevolezza di sé ci rende più resilienti di fronte alle sfide. Sappiamo chi siamo e cosa possiamo sopportare, e questo ci dà la forza di affrontare gli ostacoli con coraggio.
La tranquillità mentale che deriva dall’essere autentici libera la nostra mente dalle preoccupazioni inutili, permettendo alla creatività di fluire liberamente.
Vivere in armonia con il proprio sé autentico porta a una sensazione di gioia e soddisfazione interiore. Ci sentiamo realizzati non solo per ciò che facciamo, ma sopratutto per chi siamo.
Fare: l'azione allineata
Una volta che siamo radicati nel nostro essere autentico, il passo successivo è fare.
Ma non si tratta semplicemente di agire per il gusto di agire. L’azione allineata è un fare che nasce dal nostro vero sé, che fluisce naturalmente e senza sforzo.
È un’azione che non solo ci avvicina ai nostri obiettivi, ma lo fa in un modo che è in perfetta armonia con chi siamo veramente.
Oggi confondiamo il fare con l’essere costantemente occupati. Ma c’è una grande differenza tra agire in modo compulsivo e agire in modo allineato.
L’azione compulsiva è spesso guidata dalla paura, dall’ansia o dalla pressione sociale. È quella frenesia che ci spinge a fare sempre di più, senza fermarci mai a riflettere sul perché o sul come stiamo agendo.
D’altro canto, fare in modo allineato significa intraprendere azioni che sono in sintonia con i nostri valori, desideri e intuizioni.
È un fare che non è forzato, ma naturale. Questo tipo di azione ci porta non solo a raggiungere i nostri obiettivi, ma anche a farlo con una sensazione di pace e soddisfazione interiore.
Identificare le azioni che sono in armonia con il nostro essere richiede consapevolezza e riflessione. Ecco alcuni passaggi per aiutarti in questo processo:
– Ascolta il tuo cuore: Prenditi del tempo per ascoltare ciò che il tuo cuore ti dice. Le azioni allineate spesso emergono da un senso di passione e gioia, non da un obbligo o una pressione esterna.
– Rifletti sui tuoi valori: Chiediti quali sono i tuoi valori fondamentali. Le azioni allineate sono quelle che rispecchiano e rispettano questi valori.
– Sii onesto con te stesso/a: Essere onesti con noi stessi significa riconoscere ciò che ci fa sentire vivi e ciò che invece ci prosciuga di energia. Le azioni che ti fanno sentire energizzato e soddisfatto sono probabilmente allineate con il tuo essere.
Quando agiamo in modo allineato, le nostre azioni tendono a essere più efficaci e significative.
Ad esempio, supponiamo che tu abbia una passione per la scrittura. Scrivere ogni giorno, anche solo per pochi minuti, può portarti a risultati sorprendenti. Non perché lo fai per ottenere qualcosa, ma semplicemente perché è qualcosa che ami fare.
Quando agiamo in modo allineato ci fa sentire vivi e autentici.
Ricevere: il frutto del lasciar andare
Dopo aver radicato il nostro essere e intrapreso azioni allineate, il passo finale nel processo per raggiungere i nostri obiettivi è ricevere.
Questo è un momento cruciale, spesso trascurato o frainteso. Ricevere non significa semplicemente ottenere ciò che desideriamo, ma aprirsi con fiducia ai risultati delle nostre azioni e permettere alle cose di evolversi naturalmente.
Ricevere è un atto di fiducia e apertura. Significa accettare che abbiamo fatto del nostro meglio e che ora è il momento di lasciar andare il controllo sui risultati.
Invece di ossessionarci su come dovrebbero andare le cose, ci permettiamo di accogliere con gratitudine ciò che arriva, lasciando che l’Universo faccia il suo lavoro, fidandoci che, alla fine, tutto andrà per il meglio.
Lasciar andare il bisogno di controllare ogni dettaglio ci libera dallo stress e dall’ansia. Possiamo rilassarci e godere del viaggio, sapendo che abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità.
Questa fiducia ci porta a uno stato di benessere interiore, poiché non siamo più in lotta costante con il mondo. Accettiamo le cose come sono, permettendo a noi stessi di sentirci più in pace.
Aprendoci ai risultati, ci rendiamo disponibili a nuove opportunità e soluzioni che potrebbero non essere state nei nostri piani originali, ma che possono rivelarsi estremamente benefiche.
Lasciar andare il controllo sui risultati richiede pratica e consapevolezza. Ecco alcune tecniche utili:
– Visualizzazione: Immagina te stesso/a mentre lasci andare i tuoi desideri e obiettivi nell’Universo, fidandoti che tutto si realizzerà nel modo migliore possibile. Visualizzati ricevere con gratitudine ciò che arriva.
– Gratitudine: Coltiva un atteggiamento di gratitudine per ciò che hai già e per ciò che sta arrivando. La gratitudine apre il cuore e la mente, rendendoci più ricettivi ai doni della vita.
– Journaling: Scrivi i tuoi pensieri e sentimenti riguardo ai tuoi obiettivi e alle tue azioni. Esprimere le tue preoccupazioni su carta può aiutarti a lasciarle andare e a sentirti più leggero/a.
Quando molliamo la presa, permettiamo alla vita di fluire liberamente, e spesso scopriamo che le soluzioni ai nostri problemi emergono in modi inaspettati.
Magari un giorno, mentre sei rilassato/a e fai una passeggiata, ti imbatti in un’opportunità di lavoro o in un’idea innovativa che si rivela essere esattamente ciò di cui avevi bisogno.
Con una mente aperta e rilassata, siamo più pronti a riorientarci e adattarci quando le cose non vanno come previsto, trovando spesso strade alternative altrettanto gratificanti.
Conclusioni
Mollare la presa è un principio che può trasformare il modo in cui perseguiamo i nostri obiettivi.
Invece di vivere in un costante stato di tensione e ansia, possiamo imparare a fluire con la vita, fidandoci del processo e delle nostre capacità.
Ricordiamoci di essere prima, fare poi e solo in ultimo ricevere. In questo modo, non solo raggiungeremo i nostri obiettivi, ma lo faremo con una sensazione di pace e realizzazione interiore.
Prenditi un momento per riflettere su come puoi integrare questi principi nella tua vita quotidiana. Quali aree della tua vita potrebbero beneficiare di un approccio più allineato e fiducioso?
Come puoi iniziare oggi stesso a essere, fare e ricevere in modo che ti avvicini ai tuoi obiettivi con serenità e soddisfazione?
Al prossimo post,
Antonio M.