di Antonio Martone
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Esistono tre leggi che governano corpo e mente alle quali nessuno può sottrarsi.
Pur di rispettare queste leggi facciamo letteralmente di tutto: dall’assumere posture inusuali a rimanere bloccati nella nostra confort zone.
Ma se vogliamo ottenere dei cambiamenti nella vita, dobbiamo conoscere le tre leggi ed esser pronti a metterle in discussione, ma anche a trasgredirle.
Le tre leggi che governano corpo e mente di cui ti parlerò sono molto conosciute in ambito medico/riabilitativo, mentre in ambito crescita personale non ho trovato mai nessun autore che ne facesse cenno.
Eppure, come avrò modo di spiegarti, una relazione c’è!
Mens sana in corpore sano cita il famoso detto, ma lo stesso vale al contrario: un corpo sano necessita di una mente viva, attiva e scevra da convinzioni limitanti.
E per quanto ci sforziamo di raggiungere questi standard, siamo governati da queste leggi che limitano la nostra crescita.
Imparare a conoscerle significa ridurre drasticamente le nostre risposte istintive e quindi agire consapevolmente per migliorare la qualità della nostra vita.
Prima legge: non dolore
Se c’è qualcosa che ci accomuna è che nessuno, e dico nessuno, ama il dolore. Faremo di tutto per evitare di soffrire.
Abbiamo la riprova di questo assunto ogni giorno.
Il dolore è un meccanismo di difesa del nostro organismo: ci sta informando che c’è qualcosa che non va.
Se mettiamo un piede in fallo e ci sloghiamo una caviglia, inizieremo a zoppicare perché caricare il peso su quell’arto non è sicuro.
Quindi, da un punto di vista evolutivo, tutto ciò che è legato al dolore deve essere evitato o limitato il più possibile.
Tutti ci rechiamo dal dottore se abbiamo un malessere persistente e iniziamo a compensare per limitare i danni. Ci muoviamo di meno, assumiamo delle posture inusuali, fino a fermarci del tutto.
Ma il dolore che proviamo non è solo a livello fisico, ma anche mentale e, indovina un po’, anche qui faremo di tutto per evitarlo.
Cosa c’entra tutto questo con la crescita personale?
Per crescere e apportare dei cambiamenti nella nostra vita abbiamo bisogno di prendere delle decisioni e di fare cose che non abbiamo fatto prima.
Alcune di queste decisioni possono causare sofferenza, a noi in primis e a chi ci circonda.
Imparare a dire di no, assumersi delle responsabilità, lasciare il lavoro, mettere fine ad una storia, sono solo alcuni esempi di come determinate decisioni possono essere dure da prendere.
Eppure, se ci si aspetta di ottenere risultati diversi conducendo sempre la solita vita, la delusione è l’unica cosa certa.
E poiché non vogliamo soffrire per rispettare la legge del non dolore, ci raccontiamo balle e ci rintaniamo nella nostra zona di confort.
Seconda legge: economia
La seconda legge che governa corpo e mente è la legge dell’economia.
In sostanza tutte le nostre azioni sono poste in atto cercando di consumare la minor quantità di energia.
Anche questa legge è legata alla sopravvivenza.
C’è da dire che i nostri antenati non avevano l’opportunità di mangiare tutti i giorni, e più volte al giorno come facciamo noi, e quindi centellinare le proprie energie era l’unico modo per sopravvivere ad un’altra giornata di stenti.
Nonostante viviamo in tempi decisamente migliori, per quanto riguarda l’approvvigionamento delle calorie, ancora oggi il nostro organismo tende a consumare il meno possibile e a stipare, sotto forma di riserva, ciò che è in surplus.
E questo cosa ha a che fare con la nostra mente?
Tutto ciò che pensiamo sia faticoso, che sia fisico o mentale, viene percepito dal nostro sistema come un atto di sabotaggio per le nostre riserve energetiche.
Facciamo un esempio.
Hai bisogno di perdere peso e le uniche opzioni che hai, nella stragrande maggioranza dei casi, sono dieta e allenamento fisico.
Ecco, ti svelerò un segreto: la dieta (intesa come restrizione calorica) e l’allenamento (inteso come sforzo fisico volontario) sono due soluzioni contro natura.
E lo sono proprio per il motivo che ti ho appena spiegato: non vogliamo consumare energie in eccesso.
Oggi hai la fortuna di fare tre pasti al giorno per tutta la tua vita, eppure hai ancora un sistema di accumulo che non butta via niente e che conserva sotto forma di grasso corporeo (ma anche in altri modi).
Al sistema non gliene frega che vivi in un’epoca nella quale, con poco sforzo, ti puoi procurare della carne da mangiare, lui è settato per accumulare tutto e per farti spendere il meno possibile.
Quindi, quando prendi la decisione di metterti in forma, di trasferirti per inseguire il tuo sogno, di studiare, imparare una nuova lingua ecc., il tuo sistema lo prenderà come un affronto e ti farà sembrare la cosa molto più faticosa di quella che è.
Terza legge: equilibrio
In medicina si definisce omeostasi, ovvero la capacità di conservare le proprie caratteristiche attraverso meccanismi di autoregolazione.
Poiché vogliamo sempre rimanere in equilibrio, tendiamo a resistere al cambiamento.
Questo passaggio è molto importante perché durante un percorso di crescita personale, la resistenza al cambiamento deve essere considerata ancor prima di iniziare il vero processo di cambiamento.
Per questo motivo tendiamo a procrastinare, a inventarci balle e a perdere tempo.
Ma c’è una buona notizia!
Proprio perché tendiamo a trovare sempre un equilibrio, siamo anche capaci di adattarci alle nuove situazioni, a volte con fatica, ma troveremo sempre il modo di farlo.
Equilibrio e zona di confort
La nostra confort zone è quello spazio dove ci sentiamo al sicuro, dove preferiamo stare pur di non intraprendere nuove azioni. In poche parole: è il nostro punto di equilibrio.
Anche se palesemente ce la stiamo passando male, preferiamo rimanere confinati nel malessere pur di non scalfire quella stabilità.
Riprendiamo l’esempio della remise en form.
Chi è in sovrappeso si è adattato a questa condizione; ha trovato il suo equilibrio.
Nel momento in cui pensa di doversi mettere a dieta o di affrontare un programma di allenamento – ovvero rompere quell’equilibrio – ecco che rimugina sul da farsi e inizia a raccontarsi balle:
Stiamo a metà del mese, forse è meglio iniziare il mese prossimo;
Il nutrizionista mi costa troppo;
È difficile portarsi il pranzo preparato a lavoro;
Alla fine sono ingrassato perché ho smesso di fumare;
Non ho tempo di andare in palestra;
ecc. ecc.
La zona di confort è quel confine entro il quale pensiamo di dover vivere il resto della nostra vita.
Sappiamo bene invece che se vogliamo migliorare la qualità del nostro tempo, dobbiamo uscire fuori da quei confini ed esplorare nuovi orizzonti; in poche parole abbattere la propria zona di confort e raggiungere nuovi equilibri.
Riflessioni finali
Le tre leggi che governano corpo e mente ci tengono costantemente sotto scacco.
Obbediamo a queste leggi istintivamente perché fanno parte dei nostri “programmi base“. Come dicevo, se vogliamo ottenere di più dobbiamo essere in grado di aggirarle.
Non dimentichiamo che sono leggi legate alla sopravvivenza e per tale ragione non possiamo semplicemente ignorarle.
Ciò che gioca a nostro favore è che oggi non corriamo più il rischio di estinguerci come avveniva qualche milione di anni fa e quindi possiamo infrangere, senza troppe riserve, questi codici.
Quando c’è da riprogrammare la mente per migliorare la propria vita vanno prese delle decisioni alle quali conseguono azioni che inevitabilmente saranno più faticose, ti faranno uscire dalla zona di confort e, probabilmente, saranno sofferte.
Adesso sai che esiste un vero e proprio ordinamento che governa il corpo e la mente e che cambiare è difficile, diciamo così, per natura, ma se vuoi ottenere i risultati che meriti devi necessariamente trasgredire queste leggi e creare la tua realtà consapevolmente.
Al prossimo articolo,
Antonio M.