di Antonio Martone
La più importante scoperta nell’ambito delle scienze psicologiche del ‘900 è quella relativa all’immagine dell’io. Ognuno di noi ha una propria immagine di sé.
L’immagine di sé percepita, o self-image, è il concetto che abbiamo della nostra persona, è il risultato di ciò che crediamo di noi stessi.
E poiché la realtà che viviamo si basa anche sul riflesso dell’immagine che abbiamo di noi stessi, è cambiandola che possiamo raggiungere nuovi successi.
In questo articolo vedremo in che modo possiamo migliorare l’immagine di sé per riprogrammare la nostra mente ed essere finalmente ciò che desideriamo.
L'immagine di sé
L’immagine dell’io è la chiave della personalità e del comportamento umano. Cambiate l’immagine dell’io e cambierete la personalità e il comportamento.
– Psicocibernetica (Maxwell Maltz)
È con queste parole che Maxwell Maltz definisce i principi generali dell’immagine di sé.
Questa immagine è costruita sulla base delle nostre credenze, le nostre esperienze e dall’interazione con gli altri, specie nella prima infanzia.
Edifichiamo la nostra immagine rispetto ai paradigmi che ci vengono installati fin da piccoli e la fortifichiamo con le esperienze, rafforzando sempre più la convinzione di essere ciò che siamo.
Nel post sulla Riprogrammazione Mentale, ho già avuto modo di spiegarti che l’immagine di sé appartiene alle abitudini personali.
Sì, è proprio così: ciò che pensiamo di noi stessi spesso non corrisponde alla realtà, ma semplicemente siamo abituati a vederci in un certo modo.
Nel suo libro Psicocibernetica, Maxwell Maltz dimostra quanto può essere alterata l’immagine di sé.
Maltz era un chirurgo plastico e spesso si trovava a correggere visi deturpati da difetti ossei o da traumi passati e spesso ebbe a che fare con persone che, nonostante un intervento perfettamente riuscito, non erano più felici di prima.
Ciò dimostrava che l’immagine che abbiamo di noi stessi non è sovrapponibile a quella esteriore, ragion per cui è l’immagine dell’io che fa la differenza.
L’immagine dell’io stabilisce i limiti dell’individuo, indicando ciò che può e ciò che non può essere fatto. Estendete tale immagine, ed estenderete la “zona del possibile”. Lo sviluppo di una giusta e realistica immagine dell’io sembrerà dare all’individuo nuove capacità, un nuovo talento e addirittura cambierà in successi i fallimenti.
– Psicocibernetica (Maxwell Maltz)
Come dicevo, siamo abituati a vederci in un determinato modo. È come se facessimo partire sempre lo stesso programma e di conseguenza i nostri comportamenti saranno sempre gli stessi, coerenti con il software.
Ma se vogliamo realmente cambiare, dobbiamo installare nuovi programmi che ci faranno conseguire comportamenti diversi, ovvero in risonanza con la nuova immagine di noi stessi.
Il potere della visualizzazione
Ma se l’immagine che abbiamo di noi stessi è stata forgiata nel tempo ed è l’unica che abbiamo, come possiamo sostituirla con una migliore?
Cioè, come posso sovrascrivere e modificare l’immagine che ho di me stesso se non ho fatto esperienze diverse? Un po’ come un giovane che non riesce a trovare impiego perché non ha esperienze e non riesce a fare esperienze perché non ha un impiego. Un loop vizioso e senza fine.
Fortunatamente un modo c’è.
Tutti gli esperti di psicologia e tutti i neuroscienziati convengono su un assunto fondamentale: il cervello non è in grado di stabilire la differenza tra un’esperienza “fatta” ed una “immaginata vividamente”.
La chiave di volta è il potere della visualizzazione.
Che cos’è una visualizzazione?
È una rappresentazione mentale lucida e conscia di qualcosa che non è in quel momento presente nella realtà, ma è presente nella tua mente.
Le tecniche di visualizzazione vengono utilizzate in ogni ambito: dal rilassamento, alla riabilitazione, allo sport.
Numerosi studi sono stati fatti, e grazie alla tecnologia (neuroimaging), oggi possiamo “vedere” cosa accade all’interno del nostro cervello mentre visualizziamo.
Il neuroimaging mostra che nell’azione e nell’immaginazione vengono attivate le stesse regioni celebrali.
Per questo motivo la visualizzazione può migliorare, ad esempio, le performance sportive.
Infatti, in uno studio condotto da Guang Yue e Kelly Cole, è stato dimostrato che immaginare di usare i muscoli li rinforza realmente.
Al termine dello studio, i soggetti che si erano allenati avevano aumentato la propria forza del 30%; i soggetti che immaginavano di allenarsi avevano aumentato la forza del 22%.
E poiché abbiamo la facoltà di pensare ad eventi futuri, come la realizzazione di un obiettivo, attraverso la visualizzazione possiamo prepararci a vivere nella realtà quanto immaginato.
Adesso vediamo in che modo possiamo sfruttare la nostra capacità di visualizzare per poter migliorare l’immagine di sé.
Come migliorare l'immagine di sé in 4 step
Per migliorare l’immagine dell’io, dobbiamo riprogrammare la nostra mente, perché è qui che risiede la memoria di ciò che pensiamo di noi stessi.
Per prima cosa devi chiederti quanto sia realistica l’immagine che hai di te.
Infatti realizzare che la percezione di noi stessi è, appunto, una percezione e non la realtà, è possibile mettere in dubbio l’immagine negativa che abbiamo installato nella nostra mente e sostituirla con una positiva e potenziante.
Andiamo per ordine:
1. Immagina te stesso/a oggi
Trova un posto tranquillo e isolato. Fai qualche esercizio di respirazione per concentrarti sul momento presente.
Come ti vedi oggi?
Che tipo di persona sei?
Elenca tutti i difetti e le convinzioni limitanti che “credi” di avere. Se può esserti d’aiuto, potresti anche appuntarteli su un foglio.
2. Dubita
Passa in rassegna tutto ciò che hai scritto e chiediti per ogni punto se ciò che pensi è una generalizzazione, se hai avuto esperienza in merito o se ne sei convinto senza sapere perché.
Spesso le nostre convinzioni ci sono state inculcate dagli altri e il più delle volte da coloro che non hanno avuto nessuna esperienza in merito.
Magari sei convinto di essere una persona introversa perché i tuoi insegnati ti hanno “etichettato” come tale. Chissà forse ti piaceva startene per i fatti tuoi perché semplicemente la lezione era noiosa.
Quindi chiediti: “È proprio così?”, “Ne sono assolutamente certo?”, “È sempre, dico sempre, così?”.
Lascia che il dubbio si insinui nella tua mente e fa’ in modo che destrutturi la tua convinzione.
3. Pensa alla persona che vorresti essere
Hai messo in discussione l’immagine di te che è radicata nella tua mente.
Adesso concentrati e visualizza la persona che vorresti essere. Nei minimi particolari.
Ricorda che il cervello non distingue un’immagine vissuta da una visualizzata e quindi dovresti anche provare l’emozione di essere come vorresti.
Costruisci la tua immagine ideale delineando le caratteristiche fisiche, valoriali e di successo che desideri.
Indossa la tua immagine come se fosse un vestito fatto su misura. Ti senti a tuo agio, ti piaci, provi delle emozioni positive. Una nuova energia.
4. Visualizza
Adesso che hai la tua nuova immagine, entra in uno stato di rilassamento e visualizzati.
Chiudi gli occhi, concentrati sul respiro, porta l’attenzione al momento presente. Se la mente inizia a vagare, riporta l’attenzione sul respiro. Con calma.
Indossa il tuo “nuovo vestito” e godi appieno di tutte le emozioni positive che la nuova immagine di te ti trasmette.
Assaporane la sicurezza, cogli il momento in cui la tua autostima aumenta e prova gratitudine.
Ma soprattutto credici.
Molti esperti, incluso lo stesso Maxwell Maltz, consigliano di ripetere l’esercizio per almeno 21 giorni. Sembra che ci vogliano almeno tre settimane per formare una nuova abitudine.
Il mio consiglio è quello di essere costanti tutti i giorni per tutto il tempo necessario. Un mese, sei mesi, un anno. Ognuno ha i propri tempi, non avere fretta e non essere troppo severo con te stesso/a.
Conclusioni
Siamo esattamente ciò che crediamo di essere.
Nel momento in cui riuscirai a godere della tua nuova immagine e ne farai una nuova abitudine, i pensieri e le azioni che compirai saranno in risonanza con il tuo nuovo io.
È sul piano fisico che si manifesterà l’immagine di sé, perché siamo in grado di attrarre a noi tutto ciò che è necessario per realizzare noi stessi. Nel bene e nel male.
Sei pronto/a a cambiare?
Al prossimo articolo,
Antonio M.